Gli scritti di Santa Virginia riportati in questa pagina fanno parte di una vasta collezione raccolta nel fascicolo Scritti Ascetici e Vari della Beata Virginia Centurione Bracelli. Essi sono stati autenticati dalla Sacra Congregazione dei Riti, con voto del 4 agosto 1958, e conservati presso l’archivio generale delle suore di Nostra Signora al Monte Calvario, che si trova nella Casa Generalizia.
TITOLI MARIANI
I “Titoli Mariani” sono l’espressione d’un ringraziamento che nasce dall’intimo. Ognuno di noi, come Virginia, sa quanto e come Maria sia stata presente nella sua vita. Virginia sa per esperienza quanto Maria sia stata vicina ai suoi momenti difficili, quanto abbia accompagnato le sue preghiere per la conversione e la salvezza di Gaspare, quanto abbia sostenuto le sue attese e il suo lavoro, come l’abbia sempre rinfrancata. Per questo può far sua l’invocazione. Maria appare a lei come un porto certo a stemperare le fatiche dello spirito e della mente.
Mare in cui si ritrova il vero tesoro che é Cristo. Luna immaculata, che non conosceste mancanza.
Sole mistico che illuminate la Chiesa. Benedetta in eterno.
Vergine maggiore del cielo, più grande del mondo, che capisce quel Dio in lei, che non é capito dal mondo.
Paradiso floridissimo di verginità in cui fu posto il vero albero della vita, che produsse frutti di eterna salute.
Madre di misericordia, di grazia e di clemenza.
Tempio abbellito non d’oro, o d’argento, o di pietre insensate, ma d’una perla impreziabile dell’umanità di Gesù Cristo.
Tranquillo porto dell’alme agitate da tempeste e di quelle che navigano verso l’altra vita.
MEMORIALE DELLA PASSIONE
La passione di Cristo rende possibile la vita. E la rende possibile perché l’accompagna in tutte le sue parti, nel gaudio e nel dolore. L’accompagna fino in vetta al Calvario dove é la croce e dove, sulla croce, é il Cristo risorto.
Ricordiamoci, sorelle dilettissime, che il buon Gesù, per amor nostro, da un suo discepolo fu venduto e tradito, fu preso dai Giudei, fu abbandonato da tutti i suoi più cari, fu trascinato come un cane, per le strade di Gerusalemme, a vari tribunali, da Anna, Caifa, Erode, Pilato, dove fu rinnegato da Pietro, schiaffeggiato, sputacchiato, bestemmiato, schernito e burlato da tutti, paragonato e posposto a un infame ladro;
fu legato alla colonna e flaggellato, fu coronato di spine, fu sentenziato a morte,e con la croce in ispalla fu condotto al calvario dove, sotto gli occhi dell’Addolorata Madre Maria, a vista di un innumerabile popolo, nudo, a mezzo di due ladroni, confitto in croce, amareggiato di fiele, pieno d’obbrobri e dolori morì.
Compatiamo, sorelle, a tanti dolori, pene e angustie del nostro caro Padre. Inteneriamo i cuori, contribuliamoci e accompagnando le nostre lacrime e sospiri, li nostri flagelli e dolori, con le lacrime e sospiri sangue sparso da Gesù Cristo, domandiamogli con tutte le viscere del cuore perdono et indulgenze de’nostri peccati.
IMITAZIONE
Anche i santi avvertono la stanchezza e se Virginia ne accettava con pazienza il peso ciò accadeva perché sapeva viverla specchiandosi nella vita di Gesù. La pazienza é una virtù cristiana.
Ci rende più forti nel dolore. Ci suggerisce la strada della vittoria sul male. Ci convince che il futuro appartiene a Dio ed é, per questo, un futuro di salvezza.
Quando mi rincrescerà la fatica, mi ricorderò che nostro Signore Gesù appena nato volle salvarsi dalle mani di Erode per mezzo della fatica di fuggirsene in Egitto con tanto incomodo suo e della sua santissima Madre, e col suo esempio procurerò con pazienza di abbracciar ancor io i travagli per amor suo.