IL PROGETTO EDUCATIVO

L’Istituto “Mater Dei” sorge tra il verde, in disparte dal centro abitato e domina il paese, offrendo alle allieve le condizioni più favorevoli per attendere ad uno studio sereno e proficuo. Dotato di tutti i conforti moderni e risponde in pieno alle esigenze del vivere civile. Garantisce pertanto un soggiorno ben servito, piacevole, dove regnano ordine, pace ed armonia.

Accoglie allieve che intendono frequentare le seguenti scuole statali:

Liceo Scientifico

Istituto Magistrale

Istituto Tecnico

Commerciale e per Geometri

Nella prospettiva educativa, la missione delle “Figlie di Ns Signora al Monte Calvario” che operano in questo Istituto vuole avere il volto e la voce di un incontro di persone destinate a compiere insieme un tratto di cammino. Di persone che si aiutano nella ricerca di sé, del proprio essere nel mondo e nella storia, del senso da dare alle cose, alla cultura, al significato stesso dell’esistenza.

A te, giovane, l’augurio di accogliere l’invito e di capire quanta ricchezza di valori ti offrirà l’esperienza che ti accingi a vivere. Maria, la Madre dei giovani, ti faccia sentire il bacio del suo amore e ti illumini nella scelta libera e consapevole di quell’itinerario che mira alla costruzione del tuo domani.

“La Storia dell’Istituto”

La Congregazione delle “Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario” è presente a Lagonegro sin dal 1929 presso l’antico palazzo “Corradi”. Questo stabile di proprietà della nobil donna Olimpia Corradi, dopo la sua morte, per volontà testamentaria, fu donato alle Suore di carità perché ne facessero un ospedale. In seguito queste suore se ne andarono e l’E.C.A. lo passò alle Figlie di N. Signora al M. Calvario le quali, stipulata la convenzione con il Comune e sostenuto l’onere delle spese di ristrutturazione della fatiscente struttura, la resero atta ad ospitare una ottantina di convittrici.

Il Convitto si aprì il 2 ottobre 1929. In seguito la convenzione decadde e la Congregazione sostenne l’onere di un canone di permanenza, finchè nel 1965 acquistò e restaurò il Collegio “D’ALESSANDRO”, denominato poi “MATER DEI”.

La Comunità vi si trasferì il 2 ottobre 1968. Attualmente nel Convitto risiedono anche alcune Suore che operano con signore anziane. Annessa al Convitto vi è anche la Scuola Materna che è autorizzata dallo Stato.

Dal 1929 a oggi numerose sono state le ragazze di Lagonegro che, affascinate dalla figura e dalle opere di santa Virginia, sono divenute suore e ne hanno seguito l’esempio. Le ricordiamo qui tutte con gioia:
Suor M. Giuseppina Siervo, Suor M. Ermelinda Alfano, Suor Raffaella Dragonetti, Suor M. Chiarina Mulinari, Suor M. Valeria Alfano, Suor M. Esterina Picardi, Suor M. Eleonora Marino, Suor M. Felicetta Ciuffo, Suor M. Annunziata Palmieri, Suor M. Maddalena Dattoli, Suor M. Elisabetta Nardelli.

“L’ Ideale Educativo”

La meta educativa cui vogliamo tendere può essere espressa in tre aspetti:

1). Intendiamo offrire il nostro servizio come dono di amore fraterno. Vorremmo essere collaboratrici fedeli della Vergine Maria che consuma la sua vita per Dio. Pertanto, scegliamo Lei come modello da imitare, da presentare alla gioventù del nostro tempo, con tutto l’impegno e l’amore di cui siamo capaci.

2). Inserite nella vita della Chiesa cattolica, vorremmo offrire la nostra azione educatrice alla Chiesa locale, perché possa continuare ad essere, attraverso noi, “Mater et Magistra” portando nel cuore della gioventù il Vangelo della verità e la gioia del bene.

3). Attraverso la nostra opera, vogliamo aiutare le giovani a noi affidate a raggiungere una maturazione culturale e umana che le renda capaci di inserirsi positivamente nella vita sociale.

Per attuare il nostro progetto educativo chiediamo la collaborazione della famiglia che ha “l’obbligo gravissimo e inalienabile” di educare. Preghiamo i genitori di accogliere e di rispettare queste mete, se vogliono che le loro figliuole diventino persone autentiche, coscienti e responsabili, capaci di fare nella vita scelte qualitative che mirino al vero bene. Il lavoro delle suore e della famiglia é legato alla collaborazione delle giovani.

Chiediamo pertanto che ogni allieva assuma seriamente l’impegno di adeguarsi alle esigenze del regolamento, di attendere con responsabilità allo studio, di affrontare con coraggio le difficoltà, di prendere visione delle mete educative e di adoperarsi per attuarle in se stessa. Inoltre ognuna senta che l’Istituto é come una grande famiglia dove, esercitando le virtù sociali del dialogo, del rispetto e dell’amore scambievole, della sincerità e del perdono ciascuna dia il meglio di sé, per la gioia e il bene di tutte.

“Il Metodo Educativo”

L’anima del nostro metodo educativo è il Vangelo, che ci aiuta a vedere nelle nostre giovani il progetto di Dio da accogliere e da amare. Siamo convinte che in ogni prossimo c’è un Cristo da generare ed in tal senso vogliamo seguire le nostre allieve nella scoperta di sè e aiutarle ad affrontare responsabilmente la propria vocazione.

Secondo lo spirito della nostra Fondatrice vogliamo usare l’amore e la fermezza di una madre nei riguardi delle giovani, rispettandone la libertà e la dignità, ma conservando pure quell’autorità che serve a promuovere la maturazione e la crescita nelle medesime e che, attraverso il dialogo, stimola alla buona volontà, sollocita all’azione, insegna a scoprire la gioia del bene, il senso della vita.

Una caratteristica del nostro metodo educativo vuole essere la concretezza e la coerenza. La famiglia che affida la propria figlia al nostro Istituto è invitata a conoscere ed approvare il nostro progetto educativo. I genitori, che sono i primi responsabili dell’educazione dei propri figli, “non si lascino vincere dalla tentazione di delegare ad altri il compito educativo”. Perciò si tengano in contatto costante con la direzione dell’Istituto, per facilitare l’opera educativa delle suore.

Alla luce del nostro metodo educativo e per il migliore andamento dell’Istituto, si fa presente che è buona norma da parte delle allieve evitare atteggiamenti di negligenza, di rivolta o comportamenti comunque arbitrari che, pur essendo di per sè innocenti, non si addicono alle esigenze della vita comunitaria e non servono che ad impoverire lo spirito.

Chi sceglie liberamente di venire in convitto deve anche accettare le condizioni e i sacrifici che esso comporta, ma soprattutto deve essere cosciente che ogni sforzo compiuto per rispettare l’ordine e costruire l’armonia è una spinta evolutiva verso l’acquisizione di quell’habitus morale che è alla base del vivere civile e che concorre alla conquista di sè e della propria libertà.

“Perché non è libero, ma schiavo chi è interiormente pigro, ottuso, servile, chi non sa ragionare con la propria testa e si lascia corrompere il cuore, sotto l’influenza deleteria delle correnti edonistiche e permissiveche dilagano nella società odierna. Libero chi sa costruire la vita su una presenza divina, che è all’interno di ogni coscienza che cerchi l’amore, la pace, la fraternità umana per tutti”.