El Salvador, con i suoi 21.000 Km quadrati è il paese più piccolo dell’America Latina, e con i suoi 6 milioni di abitanti, è ilpiù densamente popolato. Situato nel cuore del Centro America, dal lato dell’Oceano Pacifico, è confinante ad Occidente con il Guatemala, al Nord con l’Honduras e ad Oriente con il Nicaragua.

La situazione drammatica vissuta negli anni Ottanta e Novanta ha provocato più di 75.000 morti, più di un milione di profughi, il deterioramento del livello di vita della maggioranza della popolazione e l’aumento della fame e della miseria.

La crisi economica e gli squilibri sociali hanno caratterizzato la storia di El Salvador. Tasso di analfabetismo sta tra il 30% e 32%. El Salvador, piccola nazione, tormentata e sofferta per difficili situazioni politiche, sociali ed economiche, accoglie le nostre suore, che devono star “presenti nei multipli calvari della vita umana” nel 1991.

El Salvador è una terra di speranza. La Congregazione già conta un considerevole numero di vocazioni, provenienti da questa nazione e che tentano di perpetuare il carisma di Santa Virginia.

La prima esperienza in El Salvador

L’esclusione delle Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario in El Salvador è frutto di un’esigenza manifestata da Padre Lorenzo Santagiuliana, Missionario in questo Paese. Questi, conosciute le nostre Suore a Fiuggi, ne chiese la collaborazione per la realizzazione di una sua opera.

La risposta delle Suore non tardò a venire: Suor Maria Rosaria Micheloni e Suor Maria Grazia Gabrielli, accompagnate dalla Consigliera M. Fernanda Fadda, partirono per El Salvador. Ad accoglierle all’aereoporto fu lo stesso Padre Lorenzo Santagiuliana. Le Sorelle furono condotte a San Salvador, nella “Casa do Amparo para Jovens” che il Padre dirigeva. La casa era mal tenuta e le ragazze vi dimoravano in condizioni penose. Le consorelle dovettero prendere atto del fatto che qualsiaisi iniziativa avessero adottato in quella situazione sarebbe stata vana.

Nell’impossibilità di compiere la loro missione e dopo vari tentennamenti decisero di far ritorno in patria.

Un secondo tentativo

La prima esperienza delle Figlie in El Salvador non fu, dunque, felice. Ma, per Padre Lorenzo Santagiuliana era talmente importante l’intervento delle suore nel Paese che, in risposta alle sue insistenti richieste, si fece unnuovo tentativo. Questa volta le aspettative e le speranze del Padre Missionario non furono disattese tanto che, il 3 febbraio del 1992, quest’ultimo giunse in Italia con sei aspiranti alla vita religiosa.

Grande fu la gioia delle Figlie per la Grazia che il Signore faceva alla congregazione inviando loro quelle giovani. Nel corso dello stesso anno giunsero da El Savador altre quattro ragazze, accompagnate da Sr. Maria Susanna Ciorciari che svolgeva in quella nazione un attento apostolato vocazionale. L’anno successivo ne giunsero sette.

L'”Hogar del niño minusvalido abandonado e Santuario del Cristo sufriente”

IL 23 febbraio del 1994 alcune delle Suore in missione a San Salvador si trasferirono nella casa per bambini handicappati e abbandonati fondata da Padre Vito Guarato,Francescano, e da poco inaugurata. La casa, chiamata “Hogar del niño minusvalido abandonado e Santuario del Cristo sufriente”, ha forma di ostensorio: al centro la Cappella ed ai raggi i padiglioni destinati ai bambini.

Nella cittadina di San Pietro Nonualco era, intanto, iniziata la costruzione della Casa di Formazione. Nella stessa località funzionava già una scuola elementare della Parrocchia e una Scuola Materna della Congregazione.

L'”Hogar de los Ancianos Nuestra Senõra de los Pobres”

Il mese successivo si inaugurò a Zacatecoluca, sede vescovile, sempre in El Salvador, una casa donata alla Congregazione dalla Diocesi. L’opera “Hogar de los Ancianos Nuestra Senõra de los Pobres” era sorta vari anni prima per la carità delle dame di San Vincenzo de’ Paoli, in una piccola e modesta casa dove pochi anziani vivevano in modo precario.

Per volontà di Mons. Romeo Tavar Astorga, vescovo della Diocesi, e lo zelo di Mons. Carpio fu costruito un nuovo edificio dove risiedono anziani di ambo i sessi. Qui leFiglie vi prestano un servizio di amore agli ospiti, confortandoli e assistendoli con delicata e squisita attenzione, memori che “l’anzianità, pur con i suoi disagi, è un dono del Signore che dobbiamo accogliere come una forma nuova di apostolato da esercitare con fede, amore e unione con Dio”(Direttorio art.79).